Il colpo di frusta

Il colpo di frusta è il nemico del tuo collo!

 

 

Quante ore della nostra vita trascorriamo all’interno di un auto? Non è una domanda piacevole in quanto nella maggior parte dei casi l’automobile viene utilizzata nel noioso tragitto lavoro – casa – lavoro (un tragitto che eviteremmo volentieri), ma se dovessimo fare un rapido calcolo potremmo verificare come almeno 4 anni della nostra intera vita vengono adoperati per muoversi in auto!
(troverete i risultati della ricerca qui)
Va da sé che in 4 anni di vita automobilistica continua è più che probabile di incappare in qualche incidente. Ovviamente si spera sempre che non sia un incidente grave e il meno grave di tutti (e anche il più frequente) è il classico tamponamento. E la prima delle conseguenze di un tamponamento è ovviamente il colpo di frusta, un evento decisamente traumatico per il nostro collo, in particolare per quell’area nota come rachide cervicale. Il rachide è una struttura che si trova nel torso; la sua funzione è importantissima in quanto oltre a sostenere la testa serve a proteggere il delicatissimo midollo spinale. Sebbene gli incidenti al rachide siano normalmente improbabili nelle attività giornaliere, essi aumentano esponenzialmente se si praticano alcuni sport come la ginnastica artistica o i tuffi. Ma l’attività umana che causa il maggior numero di danneggiamenti al rachide è senza dubbio… la guida! Il rachide infatti è danneggiato dal famoso “colpo di frusta”: sembra quasi che il sedile sia fatto apposta per rendere inevitabile un incidente simile… e pensate com’era peggiore la situazione quando le auto non avevano il poggia testa! Ricordate le vecchie macchine degli anni ‘60 e ‘70? A quell’epoca il poggiatesta era un prezioso optional che costava parecchio ed alcune vetture di livello economico non lo prevedevano nemmeno. Se ancora adesso il colpo di frusta provoca danni, nonostante la presenza di comodi poggia testa nella quasi totalità delle vetture sul mercato, immaginate che tipo di infortuni potevano scaturire da un sedile che, privo di poggia testa, quasi “ghigliottinava” il collo del guidatore o del passeggero nel caso di un tamponamento.

Spiegazione tecnica del colpo di frusta

Comprendere le dinamiche fisiche del colpo di frusta è indispensabile per rendersi pienamente conto di quanto questo incidente possa essere grave per la nostra salute, soprattutto per quella del nostro collo. Nel momento in cui un autovettura (ma anche un pulmino o un autobus) viene colpita con forza sul retro (momento che potremmo chiamare “fase A”), il nostro corpo si sposta violentemente in avanti e solo la cintura di sicurezza impedisce di finire letteralmente “spalmati” sul cruscotto e sul parabrezza. La nostra testa però rimane inizialmente nella posizione di riposo, appoggiata quindi sul poggia testa e tende a seguire il corpo solo in un secondo momento. Ciò inizia col provocare un danno detto di iperestensione, in quanto il collo è costretto a subire un’estensione, appunto, fisiologicamente non appropriata. In un secondo momento (che potremmo chiamare “fase B”) la nostra testa si proietta in avanti con una grande velocità, superiore a quella del nostro corpo. Proprio questo è il famoso colpo di frusta, che provoca un secondo danno, detto da iperflessione.
Fortunatamente le macchine moderne possiedono tutte dei poggiatesta (accessorio che limita il danno da iperestensione) e quasi tutte degli utilissimi airbag (che proteggono dal danno di iperflessione). Ciononostante i danni del colpo di frusta si fanno sentire ugualmente e forse l’unico modo per evitare del tutto questo infortunio potrebbe essere di “ancorare” la fronte del guidatore o del passeggero al proprio poggiatesta. Questa possibilità non è però al momento ipotizzabile in alcun veicolo commerciale.

I danni fisiologici del colpo di frusta

I muscoli del collo, ipersollecitati dal colpo di frusta, si tendono oltre il loro normale limite fisico. Quando questo limite viene ampiamente superato si arriva ad un vero e proprio strappo muscolare (che nel caso del collo può essere davvero molto doloroso). Ma i poggiatesta e gli airbag servono proprio ad evitare grandi traumi di questo genere e quindi nella maggior parte dei casi il trauma fisico si limita a causare uno stiramento dei muscoli.
Ma quali sono esattamente i muscoli coinvolti? Sono quasi sempre i seguenti:

• muscolo sternocleido-mastoideo: si tratta di un grande muscolo bipennato, pari e simmetrico, che si trova nella regione anteriore e laterale del nostro collo. Decisamente robusto e visibile, è il più grande dei muscoli del collo.
• muscoli scaleni: possono essere tre o quattro paia (il quarto paio, detto muscolo scaleno minimo, è posseduto 30% delle persone). Anche loro sono pari e simmetrici e si trovano più o meno sotto i muscoli sternocleido-mastoidei
• muscolo splenio ((musculus splenius cervicis, ovvero muscolo della fascia della testa) fa parte dei muscoli superficiali delle docce vertebrali e si trova sul retro del collo.

Il nostro corpo è una macchina meravigliosa, costruita per resistere a sollecitazioni anche estreme. Ciò vale anche per i muscoli del nostro corpo e per il tratto cervicale in generale. L’impalcatura formata da ossa, muscoli e legamenti è quindi molto robusta e permette di sopportare alcuni traumi, se non di eccessiva entità.

Quando il colpo di frusta è leggero, le lesioni che colpiscono il collo interessano solo i muscoli e i legamenti. Tuttavia entra in gioco in questi casi la cosiddetta “contrattura muscolare da riflesso protettivo”: il nostro corpo, per difendersi dal trauma, irrigidisce i muscoli, in particolar modo la muscolatura detta cervico nucale, che include il muscolo splenio. Il muscolo quindi “si blocca” per evitare traumi eccessivi.

Le conseguenze leggere e gravi del colpo di frusta

Fra le conseguenze leggere e risolvibili in poco tempo ricordiamo:

  • la cervicalgia (ossia il dolore cervicale) che in alcune persone però può già esistere come cronico
  • una rigidità estesa nel tempo dei muscoli del collo
  • fastidiosi ronzii nell’orecchio
  • mal di testa di media entità ma comunque invalidanti

Fra le conseguenze gravi del colpo di frusta va citato l’insieme dei danneggiamenti delle strutture nervosi presenti nel collo. Sono infatti i nervi a subire i danni più importanti, insieme al disco intervertebrale. Quando queste aree sono colpite da grandi traumi il risultato, in termini di sintomi, è caratterizzato quasi sempre da uno o più di questi fenomeni:

sciatalgia: sebbene la sciatalgia sia un dolore che coinvolge spesso le gambe, a volte esso può nascere da danni alla cervice, proprio come nel caso di un colpo di frusta
brachialgia: è un dolore del braccio che nasce da uno schiacciamento dei nervi del collo. Il dolore quindi è avvertito interamente dal braccio, ma come capita spesso nel caso di questo tipo di dolori l’origine di essi è spesso ben lontana fisicamente dal luogo dove si manifestano
alterazioni della colonna vertebrale e dell’articolazione temporo-mandibolare: si tratta di casi rari ma i colpi di frusta più violenti e i successivi danni ai nervi possono casuare danni nell’equilibrio della colonna vertebrale, del bacino o problemi all’articolazione della mandibola con conseguente difficoltà di masticazione e/o o disartria (difficoltà nel pronunciare esattamente le parole)

Il caso più grave è però quello delle rotture dei legamenti e delle fratture delle vertebre. Fortunatamente queste situazioni sono davvero rare, ma se la vostra auto è, per qualche motivo, priva di poggiatesta (magari perché lo avete staccato per pulirlo o sostituirlo) e l’airbag non funziona, il risultato in caso di un violento tamponamento potrebbe essere una rottura delle vertebre, con conseguente rottura del midollo spinale. I risultati: paralisi del corpo e, in rarissimi terribili casi, la morte.

Come guarire dal colpo di frusta

Come si dice spesso, la migliore cura è il riposo! Dopo che vi sarete recati in ospedale per gli indispensabili esami diagnostici (fra cui la TAC e la radiografia), il medico vi consiglierà la terapia più adatta per risolvere nel modo migliore i danni da colpo di frusta. In qualsiasi caso, sia che la lesione sia lieve sia che si tratti di un danno più ingente, vi verrà consigliato l’assoluto riposo. Nel caso del collo ciò significa anche l’immobilizzazione della parte lesa, cosa possibile solo indossando dei collari appositi. I collari cervicali sono di vario tipo, a seconda dell’entità del trauma subito e dei conseguenti danni.
Se volete dei prodotti di alta qualità, capaci di accompagnarvi serenamente nel percorso della convalescenza e della guarigione, potreste orientarvi su uno di questi collari:

Cervilight: si tratta di un Collare cervicale tipo “Schanz”, con appoggio mentoniero e regolazione a baionetta. La struttura di questo collare è in una particolare plastica rigida. Sono presenti numerosi fori, indispensabile per l’areazione, soprattutto d’estate! Il collare è molto comodo grazie alla gommapiuma che ne ammorbidisce sia i boldi sia l’appoggio per il mento. Il rivestimento è in vilpelle atossica, che lo rende molto confortevole. Delle astine in metallo a scorrimento permettono di regolare l’altezza del collare ed adattarlo ad ogni tipo di collo.
Il Cervilight è in vendita qui

Nel caso di traumi più gravi, per i quali è richiesta una immobilizzazione quasi assoluta, la vostra scelta potrebbe ricadere sul modello Malibù, in vendita qui
Si tratta di un particolare collare bivalva, che grazie alla sua struttura morbida ed avvolgente, permette di immobilizzare in modo perfetto il rachide cervicale. Anche questo collare è regolabile in altezza, ma in questo caso con delle viti. Un altra regolazione è possibile tramite comode chiusure in velcro, che in caso di bisogno permettono anche di aprire rapidamente la struttura.

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