La camminata migliore inizia dalla poltrona per anziano!

Le poltrone per anziano : come alzarsi facilmente?

 

La poltrona per anziano è spesso utilissima per le persone anziane che più amiamo (i nostri genitori e i nostri nonni), che devono prima o poi fare i conti con una difficoltà di deambulazione che col passare degli anni non può che peggiorare. Va sempre ricordato che alcuni semplici accorgimenti possono donare molti anni di piena indipendenza a chi si trova nella terza o anche nella quarta età. Se una persona anziana riesce ad evitare di ingrassare eccessivamente (magari seguendo dei corsi di ginnastica per la terza età e una dieta equilibrata), potrà mantenere muscoli e tendini in forma e rimanere sostanzialmente autonoma nei movimenti.
Ma come si può comprendere quanto è in forma un anziano? La scienza medica contemporanea si dedica con molta attenzione alla risoluzione dei problemi di deambulazione dell’anziano ed ha quindi ideato un acronimo, IADL, che rende chiaramente l’idea di ciò di cui l’anziano ha bisogno per essere indipendente. IADL sta infatti per Instrumental Activities of Daily Living (attività strumentali della vita giornaliera): più attività un anziano riesce a compiere in modo autonomo ed efficace più sarà indipendente rispetto agli altri.
Le IADL sono ovviamente moltissime, ma le più importanti sono sicuramente (in ordine discendente di importanza)
– capacità di spostarsi autonomamente
– capacità di cucinare
– capacità di fare la spesa e espletare altre attività al di fuori dell’ambiente domestico

Quando si superano gli ottant’anni la deambulazione non può più essere data per garantita ma deve essere mantenuta giorno dopo giorno con un continuo esercizio. Non va infatti dimenticato che la deambulazione è un movimento per cui si necessita una alta coordinazione fra il controllo motorio e quello muscoloscheletrico; essa è mediata dall’uso dei sensi, il primo dei quali non è la vista (come si potrebbe pensare) bensì la sensibilità propriocettiva, ovvero quella che permette alla persona di comprendere dove si trova rispetto allo spazio che la circonda.

Per praticità potremmo paragonare il corpo umano ad un’autovettura (ovviamente esclusivamente dal punto di vista meccanico): a mano a mano che l’età aumenta aumentano anche le difficoltà di movimento, proprio come può accadere ad un’auto che abbia superato i 20 o 30 anni di esistenza. La velocità di marcia, per esempio, inizia a decadere dopo i 70 anni in modo progressivo: si riduce di circa il 1,5% l’anno per la cosiddetta “marcia normale” ovvero per la normale camminata, e decade del 2% l’anno per la velocità massima (detta “marcia massimale”).
È interessante notare che non è la cadenza del cammino a modificarsi, bensì l’ampiezza delle falcate. Il nostro “stile” di camminata rimane quindi all’incirca lo stesso, il ritmo del cammino risulta inalterato ma inevitabilmente il corpo inizia a compensare la perdita di equilibrio e sicurezza nelle proprie capacità riducendo la lunghezza della falcata e facendo così in modo che il corpo poggi il meno possibile su un piede solo (momento quello in cui l’equilibrio è particolarmente precario). Per usare un termine tecnico: l’anziano cerca di mantenere la “stazione doppia” (cioè su due piedi) per più tempo possibile perché essa è ovviamente molto stabile. Va da sé che la sensazione di sicurezza data dalla stazione doppia può essere in parte riprodotta con l’uso di un bastone da passeggio. Il bastone non andrebbe quindi considerato come un simbolo di incapacità di camminare, ma al contrario come uno strumento utile per mantenere la propria velocità di camminata e la sicurezza nei propri mezzi.
Va anche ricordato che la diminuzione della falcata è comunque in parte inevitabile in quanto i muscoli dei polpacci non hanno più la potenza della gioventù, non riescono quindi ad effettuare una flessione plantare capace di fornire lo slancio per una falcata ampia.

Per quanto concerne la posizione del corpo dell’anziano durante il cammino (detta “postura di deambulazione”) essa rimane più o meno la stessa, a meno che non intercorrano a modificarla patologie come l’osteoporosi.

La difficoltà a camminare può iniziare prima del cammino

Oltre a essere complicato nella sua esecuzione, il cammino rappresenta un’impresa anche nei suoi prodromi, ovvero all’inizio: patologie frontali o sottocorticali e malattie come il morbo di Parkinson rendono l’inizio della camminata particolarmente complesso. Ciò è valido in specie se il paziente è seduto e deve quindi effettuare una prima “impresa” fisica alzandosi da una poltrona o da un divano che può avere due caratteristiche negative:
– un livello molto basso a meno di 40 cm. da terra, che costringe l’anziano ad uno sforzo fisico notevole per alzarsi
– una consistenza minima dei cuscini, che determinano quella fastidiosa sensazione di “affossamento” che anche le persone di giovane età possono provare quando “sprofondano” in un soffice divano. Se persino chi è in piena forma ha a volte difficoltà ad alzarsi da alcuni divani fin troppo confortevoli, immaginate le problematiche che può affrontare un anziano che ha una muscolatura molto debole e spesso una fragilità ossea notevole.

In questo senso, come vedremo in seguito, risulta utilissima la poltrona per anziani, ovvero una poltrona che tramite un motore elettrico si sposta in alto e in avanti e permette all’anziano di alzarsi senza fatica.

In alcuni casi l’anziano potrà avere una difficoltà del cammino a causa dell’instabilità del tronco, che potrebbe apparire rigido, poco elastico. Da cosa dipende questa instabilità? Quasi sempre si tratta di disfunzioni sottocorticali e dei gangli della base e sarà il medico a stabilire se e come intervenire per ridurre la problematica. Molto spesso l’anziano tende a “risolvere” i problemi dell’instabilità del tronco pendendo da un lato, destro o sinistro, durante la camminata. Questo comportamento viene effettuato istintivamente anche quando l’anziana o l’anziano soffre per un dolore di tipo articolare, causato dall’artrosi dell’anca o del ginocchio.

La partenza di ogni cammino: l’alzata dalla poltrona per anziano

Tutte le caratteristiche del cammino e le relative difficoltà fin’ora analizzate servirebbero a poco se non si parlasse della fase più delicata del cammino stesso: il suo inizio.
Chiunque di noi sa bene come a volte sia difficile alzarsi da una poltrona, specialmente se essa è molto bassa e molto soffice. L’anziano prova delle difficoltà molto più elevate delle nostre e in alcuni casi può addirittura rischiare una caduta, ciò nel momento in cui cerca di alzarsi da una poltrona in modo frettoloso e poco accurato. I momenti delicati come il risveglio dopo un pisolino o il momento in cui si sente squillare il telefono o il campanello di casa sono quelli critici. Subito dopo il risveglio il controllo muscolare è sicuramente meno preciso, così come il senso dell’equilibrio. Un’alzata troppo rapida potrebbe provocare vertigini e una caduta anche rovinosa. Allo stesso modo, se ci si alza di fretta perché si vuole rispondere al telefono che squilla insistentemente si rischia di non prestare attenzione al posizionamento delle proprie gambe o all’equilibrio generale del corpo.

Come ovviare a questo problema? Ovviamente con una poltrona per anziano
A questo link proponiamo una poltrona per anziano di tipo “base” ma dall’ottimo rapporto qualità/prezzo: la HSP EK 500.
L’alta qualità del prodotto è garantita dal fatto che si tratta di un prodotto “made in Italy”: le meccaniche ed i motori sono infatti interamente italiani. La poltrona per anziano è caratterizzata da due utili funzioni:
– la funzione “lift”, che la porta in avanti e in alto, permettendo all’anziano di alzarsi senza difficoltà
– la funzione “bed”, che abbassa lo schienale rendendo la poltrona comoda come quella di una poltrona d’aereo di prima classe, garantendo così la possibilità di riposare in modo naturale e sicuro, senza doversi necessariamente recare a letto.

Fra le caratteristiche fondamentali della poltrona per anziano ricordiamo:
· robusta struttura in ferro e legno;
· imbottitura in poliuretano indeformabile;
· comodo telecomando a filo per regolare con precisione i vari movimenti della poltrona
· utile fascia porta oggetti per inserire giornali o piccoli libri
· Grande portata di ben 130 kg, adatta quindi anche agli anziani in forte sovrappeso La poltrona è già montata e pronta per l’uso, evitando così un faticoso e complesso montaggio
· Inoltre, dal punto di vista fiscale, possibilità di ottenere un’ iva agevolata al 4% per gli aventi diritto.
Nel caso in cui l’anziano che usa la poltrona desidera averla disponibile in varie stanze della casa (magari in giardino in primavera ed estate, oltre che in salotto, in cucina o nel suo studio) la scelta ricadrà su un’altra poltrona di qualità: la KSP EK 30. Si tratta di un prodotto con lo stesso alto livello del precedente, che oltre ad avere la funzione “lift” e “bed” ne possiede una terza: “roller”, che permette di spostare agevolmente la poltrona da un luogo all’altro.
Se i vostri cari desiderano una poltrona che li segua nelle varie stanze della casa nel corso della giornata, questa è la poltrona per anziano che fa per voi; è in vendita qui.

In alcuni casi, di solito rari ma comunque esistenti, l’anziano o la anziana potrebbe essere una persona di grandi dimensioni (ad esempio un uomo di un metro e novanta o più o una donna oltre il metro e settantacinque). Se la persona, oltre ad essere alta è anche sovrappeso o obesa una normale poltrona non assicurerebbe quel comfort indispensabile per poter riposare bene.
In questo caso si dovrà scegliere una poltrona extralarge, comodissima anche per le persone più grandi e robuste.
Si tratta di un prodotto eccezionale, capace di sollevare persone con un peso superiore ai 200 kilogrammi. Anche questa poltrona per anziano è una creazione italiana di alta qualità, che troverete in vendita qui.

 

 

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